Alcuni di voi si stanno chiedendo quale sia questo nome. 

Soprattutto, dovete sapere che, una volta scelto, l'affisso di allevatore di cani rimane attaccato al nome dell'allevatore durante tutta la sua attività e qualunque sia l'indirizzo della sua azienda agricola.

Inoltre, cercherò di soddisfare la tua curiosità.

Ho trascorso la mia infanzia a Nervieux, un piccolo villaggio situato nel cuore della Plaine du Forez, sulle rive della Loira, tra i Monts du Lyonnais e la catena dei Puys d’Auvergne.

Quando ho iniziato ad allevare il Pastore della Beauce e poi il Bovaro dei Pirenei, sono rimasto naturalmente legato a questa regione. I primi impianti del mio allevamento sono stati realizzati in una vecchia fattoria, a pochi luoghi da dove ho vissuto la mia giovinezza. Questa antica fattoria ha la particolarità di essere situata nelle vicinanze dello Château de la Bâtie d’Urfé, al quale probabilmente apparteneva.

Per capirlo è necessario uno sguardo al passato storico.

“La Bâtie”, questa residenza illustre, è costruita sulle rive del Lignon, un fiume descritto nel Medioevo come “il dolce corso”. Il castello fu costruito all'inizio del XVI secolo da Jacques d'Urfé, che sposò Renée de Savoie.  Tutore dei figli del re Enrico II, figlio di Francesco I.  D'Urfé impregna La Bâtie dello stile del Rinascimento italiano introdotto in Francia in seguito al ritorno delle numerose guerre italiane. Il castello della Bâtie fu ristrutturato all'inizio del XVII secolo con la costruzione di una galleria con 12 colonne e una rampa d'accesso equestre sorvegliata da una sfinge.

Nato nel 1567, mentre le guerre di religione decimavano il regno, fu in questa casa che trascorse l'infanzia di Honoré d'Urfé. Ben presto, la vita di campagna lo attrasse più della corte. Si recò a Parigi per proseguire gli studi presso il collegio dei Gesuiti di Tournon e a sedici anni compose il suo primo poema pastorale, Sireine, che fu pubblicato solo nel 1604.

Terminati gli studi, Honoré d’Urfé si impegnò a fianco dei cattolici. Fece la professione nell'Ordine di Malta e aderì alla Lega nel 1590, opponendosi così al re Enrico III. Fu fatto prigioniero due volte dalle truppe reali. Costretto a lasciare il regno, si pose al servizio del duca di Savoia, suo prozio. Fu la riconciliazione tra il Regno di Francia e il Ducato di Savoia, nel 1603, ad avvicinarlo poi ad Enrico IV. 

Insediatosi al castello della Bâtie, Honoré d'Urfé pubblicò poi il secondo volume delle sue Epistole Morali (il primo volume risale al 1598), che ampliò nel 1608 e nel 1619. Honoré d'Urfé dopo aver condotto una vita avventurosa , morì nel 1625.

Sotto il titolo “L’Astrée” è raccolta l’opera del primo romanziere francese. Romanzo pastorale di cinquemila pagine, composto di cinque parti, ciascuna divisa in dodici libri. Questa complessa rete di intrighi che coinvolge quasi duecento personaggi in un ambiente bucolico rende Astrée un'opera difficile da riassumere. Tuttavia, ricorderemo la trama dominante, che comprende gli amori del pastore Céladon per la pastorella Astrée. 

Quest'opera, molto presto, a suo tempo, divenne un manuale di cortesia e un trattato sull'arte di amare o di libertinaggio. La sua immensa influenza andò oltre l'ambito della letteratura per creare un'opera di civiltà servendo da esempio ad un'aristocrazia ancora un po' rozza agli albori del XVII secolo.

Per questo ho voluto includere la storia nella scelta del mio affisso.

La Plaine du Forez della mia infanzia con il romanzo de l'Astrée, la cui sceneggiatura si svolgeva nei pressi del mio primo allevamento di cani Beauceron e Patous, a Sainte-Foy-Saint-Sulpice, mi è sembrato del tutto naturale che il mio affisso si chiami :

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